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Sanzioni rifiuti: cosa rischiano le aziende con lo smaltimento illecito

Data di pubblicazione

La gestione dei rifiuti è una delle principali responsabilità per le imprese, sia in termini ambientali che normativi. In Italia, il quadro legislativo di riferimento è definito dal cosiddetto Testo Unico Ambientale (TUA), che disciplina in modo puntuale le modalità di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti.

Lo smaltimento illecito dei rifiuti è con particolare riferimento al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è costituisce una violazione grave: le imprese che non rispettano le disposizioni sul trattamento e conferimento dei rifiuti si espongono a sanzioni severe, sia in ambito amministrativo che penale. L’attenzione delle autorità si concentra in particolare sulle condotte che implicano:

  • Abbandono di rifiuti su suolo pubblico o privato non autorizzato;
  • Trasporto e smaltimento fuori dalle regole;
  • Trattamenti non conformi di rifiuti speciali e pericolosi.

Oltre alle conseguenze economiche dirette (multe e obblighi di bonifica), le aziende rischiano danni reputazionali, blocco delle attività, sequestri e responsabilità penali per i vertici aziendali. Da sottolineare che, secondo i dati del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), i controlli e le sanzioni per violazioni legate ai rifiuti sono in costante aumento, in particolare nei settori industriali ad alto impatto e nel comparto edilizio.

L’abbandono dei rifiuti: definizione e divieti

L’abbandono dei rifiuti in Italia è regolato a livello normativo principalmente dall’articolo 192 del D.Lgs. 152/2006, che ne stabilisce il divieto sul suolo e nel suolo, sia su aree pubbliche che private. In particolare, la definizione di abbandono di rifiuti si riferisce alla discarica o deposito incontrollato di rifiuti senza autorizzazione, fuori dai procedimenti stabiliti per Legge. Pertanto, non è rilevante se l’abbandono sia doloso o colposo.

È bene chiarire che il semplice abbandono di rifiuti da parte di privati cittadini è di solito sanzionato in via amministrativa (tranne che nei casi gravi), mentre per le imprese il fenomeno assume quasi sempre rilievo penale, in quanto è considerato come parte di una più ampia gestione illecita. L’abbandono di rifiuti si configura come reato nei casi di:

  1. Gestione illecita di rifiuti (art. 256 D.Lgs. 152/2006): chiunque effettua attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento di rifiuti in mancanza di autorizzazione.
  1. Realizzazione di discariche abusive.
  2. Abbandono di rifiuti pericolosi che prevede un’aggravante con pene più severe.

Sanzioni per l’abbandono dei rifiuti

Chi viola le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti si espone a sanzioni rilevanti, sia sul piano amministrativo che penale. Le norme italiane prevedono un regime sanzionatorio articolato, che tiene conto della natura del rifiuto, della gravità della condotta e della qualifica

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